C'è finalmente un'ora
in cui non ho da fare,
ma la bottiglia è vuota
io son stanco di pensare.
Vorrei leggere un libro,
un Tex, un Topolino
ma la mia mano cade
su un vecchio taccuino.
E' una vecchia agenda
dell anno '68,
adesso mi rileggo
tutto quello che fatto.
Vediamo se ritrovo
la prima occupazione,
ma non ricordo il giorno,
non mi ricordo come.
Telefonare a Paola
ma chi sarà costei?
Mi sembrano lontani
persino i fatti miei.
Ah questo lo so bene
che cosa vuole dire
spettacolo, a**emblea
e sempre meno lire.
E quante sigle strane,
quanti appuntamenti.
Promesse andate a "rane"
idee finite in niente.
La fonte del potere
sta sempre nel fucile
ma tra le ragnatele
io non voglio più finire.
Agenda un po' invecchiata
dell'anno '68
i poster di Guevara
son finiti nel salotto.
E Mao sulle magliette
e la falce e il martello
a**ieme al crocefisso
qualcuno a messo al collo.
Agenda di quest'anno
sarà meno serena,
però di appuntamenti
sarà altrettanto piena.
Eppure certe volte
io me ne vorrei andare
a correre da solo
in macchina sul mare.
Viaggiare senza orari
e senza taccuini
portarsi in un cartoccio
la birra coi panini.
Non serve più la radio
per sentirsi cantare,
così non serve strada
in macchina sul mare.
E' già finita l'ora
già suona il campanello
già squilla il mio telefono
c'è questo, poi c'è quello.
Continuo ad inseguire
cose che non so fare
mentre potrei partire
in macchina sul mare.