C'è finalmente un'ora in cui non ho da fare, ma la bottiglia è vuota io son stanco di pensare. Vorrei leggere un libro, un Tex, un Topolino ma la mia mano cade su un vecchio taccuino. E' una vecchia agenda dell anno '68, adesso mi rileggo tutto quello che fatto. Vediamo se ritrovo la prima occupazione, ma non ricordo il giorno, non mi ricordo come. Telefonare a Paola ma chi sarà costei? Mi sembrano lontani persino i fatti miei. Ah questo lo so bene che cosa vuole dire spettacolo, a**emblea e sempre meno lire. E quante sigle strane, quanti appuntamenti. Promesse andate a "rane" idee finite in niente. La fonte del potere sta sempre nel fucile ma tra le ragnatele io non voglio più finire. Agenda un po' invecchiata dell'anno '68 i poster di Guevara son finiti nel salotto. E Mao sulle magliette e la falce e il martello a**ieme al crocefisso qualcuno a messo al collo. Agenda di quest'anno sarà meno serena, però di appuntamenti sarà altrettanto piena. Eppure certe volte io me ne vorrei andare a correre da solo in macchina sul mare. Viaggiare senza orari e senza taccuini portarsi in un cartoccio la birra coi panini. Non serve più la radio per sentirsi cantare, così non serve strada in macchina sul mare. E' già finita l'ora già suona il campanello già squilla il mio telefono c'è questo, poi c'è quello. Continuo ad inseguire cose che non so fare mentre potrei partire in macchina sul mare.