Compagna di niente
ti va di culo che non so cantare,
se lo avessi saputo fare
non me ne stavo mica qui a bere
ma su di un palco
con le luci tutte ben puntate,
la gente con la bocca aperta
ascolta
le mie note.
Se avessi studiato
ora magari sarei professore
di quelli un po' trasandati,
affascinante, giovanile.
Le studentesse
mi chiederebbero di uscire,
io farei il superiore ma poi
gli do il numero di cellulare.
Ah-ah
Ma il sabato al bar
non mi dispiace neanche un po';
per fare la star
ci vuole un fisico rock n'roll.
E per insegnare
qualche cosa lo devi sapere
ma quello che so io non è certo
roba da imparare.
Io so che la vita
è un mestiere come tanti altri:
quando sei apprendista te ne freghi
di tutto e di tutti quanti,
poi avanzi di livello,
uno scatto di anzianità ,
ai genitori piace chiamarla
responsabilità .
Vieni, andiamo via,
che ormai è tardi e questo Negroni
mi fa volare troppo in alto,
sopra questi lampioni.
Ti porto io,
so la strada senza controlli
e so che non ti piace startene
in mezzo a questi idioti.
Se ci viene fame
posso fare una carbonara
oppure andiamo a dormire giù a Numana.
Senz'anelli alle dita,
senza troppa fatica,
senza conto in banca,
senza la benzina ch'è finita.
Se mi vedi incupire
tu non ti preoccupare,
non è niente, è soltanto che io non voglio morire
qui.
Non è niente, è soltanto che io non voglio morire
qui.
Caro barista,
un tempo io ero anche famoso,
avevo una band,
mangiavo fuori ogni santo giorno.
E una ragazza che
la gente si girava a guardarla;
mi ricordo molto poco,
questa birra non so come pagarla.