Compagna di niente ti va di culo che non so cantare, se lo avessi saputo fare non me ne stavo mica qui a bere ma su di un palco con le luci tutte ben puntate, la gente con la bocca aperta ascolta le mie note. Se avessi studiato ora magari sarei professore di quelli un po' trasandati, affascinante, giovanile. Le studentesse mi chiederebbero di uscire, io farei il superiore ma poi gli do il numero di cellulare. Ah-ah Ma il sabato al bar non mi dispiace neanche un po'; per fare la star ci vuole un fisico rock n'roll. E per insegnare qualche cosa lo devi sapere ma quello che so io non è certo roba da imparare. Io so che la vita è un mestiere come tanti altri: quando sei apprendista te ne freghi di tutto e di tutti quanti, poi avanzi di livello, uno scatto di anzianità , ai genitori piace chiamarla responsabilità . Vieni, andiamo via, che ormai è tardi e questo Negroni mi fa volare troppo in alto, sopra questi lampioni. Ti porto io, so la strada senza controlli e so che non ti piace startene in mezzo a questi idioti. Se ci viene fame posso fare una carbonara oppure andiamo a dormire giù a Numana. Senz'anelli alle dita, senza troppa fatica, senza conto in banca, senza la benzina ch'è finita. Se mi vedi incupire tu non ti preoccupare, non è niente, è soltanto che io non voglio morire qui. Non è niente, è soltanto che io non voglio morire qui. Caro barista, un tempo io ero anche famoso, avevo una band, mangiavo fuori ogni santo giorno. E una ragazza che la gente si girava a guardarla; mi ricordo molto poco, questa birra non so come pagarla.