[Verse] In piedi! Difficoltà motorie lievi Risolte a colpi di spremute e lieviti Sono le dieci e undici, domenica mattina Vietato saltare quesiti esistenziali Sono fondamentali per saltare le prossime fasi Mi sento molteplice e difficile, come i casi nella terza declinazione Inseriti in frasi che parlano della nostra situazione Non so dirti quale soffitto di quale abitazione Starò guardando appena sveglio quando tu ascolti questa canzone E non perché mi sveglio a casa di troie o perché sono un viaggiatore, no! È colpa della casualità, del fatto Che sono sempre a contatto con tipologie differenti di persone Ricapitolo: Mi sono svegliato in un salotto ingombro di stronzi che ancora dormono Dopo un sabato da etologo corrotto dall'ambito Insieme ad amici che si divertono quando Divelgono i contesti che rivelano i gusti i modelli gli aspetti di coloro che non divergono, anzi! Che quasi si vergognano nel rendere acconcio un luogo che sembra scomodo Mangio la carne cruda come un varano di komodo Scrivo sulle basi coi rullanti che pestano Giro coi fratelli anche se il rap non lo ascoltano E anche se lo ascoltano E anche se lo ascoltano poco! Insomma Non appartengo ad un ambito Basato su di una iconografia/audiografia che non sento mia Dove vengono sistematicamente condannate le mie cause e le mie scelte Ciò nonostante io e la mia gente siamo dei rappers Perché abbiamo il background Compiamo delle imprese e ne parliamo alle orecchie tese ragionando in modo diverso dalle altre teste Per ricordarti che non serve tener chiuse le porte alle feste Per lasciare fuori la peste Perché arriva sempre uno stronzo con la maschera rossa che ti ricorda che è normale che la gente muoia: bella Edgar! I rappers hanno il compito di parlare E ragionare E fare le gag Il resto lo lascio a te, compresi i clap Che li sanno usare bene solo gli Autechre È mattina, il mio cervello lavora in maniere produttiva e continua Sono le undici e un quarto, tocca svegliare la gente pigra I fratelli sentono il mio impatto Il Fele era sveglio già da un pezzo bu*ta giù tutti gli altri a calci dal letto gridando di petto: "Forza ragazzi! Il sole è già alto Meglio svegliarsi a mezzogiorno che alle 4! Per riprendersi bisogna fare pranzo!" Ed io sono già dietro a cucinarlo da tempo Senti il profumo che ti sventolo La colazione dei campioni Minestra di cavolfiori Pasta con sugo ai peperoni Vi rompo i coglioni solo perché vi voglio cattivi, attivi Attivo tattiche contro le depressioni e contro gli antidepressivi Bentornati nel mondo dei vivi Siamo quelli che preparano pranzi immensi con pochi scellini Ho voglia di fondere il bronzo come Benvenuto Cellini Voglio inondare i dark cretini Non di raggi solari Ma di luci artificiali Siamo le alternative sociali al vivere vite regolari Ed al vivere vite regolari dove regolarmente si finisce drogati nei locali Insomma Noi siamo alternativi, anzi, alterativi, anzi, alternati come la corrente, anzi, trasversali come il niente che tu riesca a immaginare Facciamo le vostre stesse cose Ma non in modo uguale Viviamo le mattine sopportando pranzi coi parenti e quadretti piccolo borghesi In cui siamo dentro ma da cui veniamo fuori Guardaci scrivere, come la mosca nel video di Guttenberg Guardaci vivere, come paragoni ermetici con quello che non puoi conoscere Guardaci mangiare, come la domenica mattina dopo una serata hardcore Siamo allegri anche se domani andiamo a lavorare con il mal di testa regolare Tanto è normale Non andare in pizzeria quando c'è da prenotare O guardare le ragazze degli altri Mangiando pasta in brodo, forse minestrone Visto che adesso ci sono 106 discoteche come succursale di altrettante 106 farmacie Quindi compriamo una console e la utilizziamo finché non ci viene voglia di azione Domenica mattina il salotto sembra un campo di concentrazione Sigarette spente e gente che mangia in ogni posizione Siamo l'esercito Gli zingari del campo nomadi Gli intellettuali che discutono al Rotary I pizzaioli nordici Pizzeria Bella Napoli Siamo gli anziani (anziani) dentro i bocciodromi Beviamo acqua succo di frutta e vini economici Se ci telefoni pa**iamo a prenderti (a che ora?) Quando ci interpreti lasciamo perderti Perché con Rico sui tecnici Feletti agli impianti elettrici I postbonger energici gemellati con Chernobyl Diamo il giusto peso ai sabati Ti scateno una guerra che nemmeno te la immagini (no global, no global!) Guardiamo in faccia la domenica nei suoi aspetti tragici Su le mani per il rap! (Alè oh!) Anzi no: avanti il rap! (Avanti) [Outro] (Raga, sono egon...) Shh shh no shh nono shh nono, non apriamo, eh, shh, zitti, non sa che siamo qui... non sa che siamo qui Ma vede la luce, shh, zitto, ti sente, spegni, spegni! (Oh, mi aprite? Sono Egon, sono Egon, mi aprite?, mi aprite... oh, che fine avete fatto? Oh raga, oh, sono Eegon...) Il disco degli Uochi Tochi / Eterea potrebbe costituire una truffa La chiave del 20 potrebbe non aprire alcuna porta; in caso contrario gli Uochi Toki / Eterea declinano ogni responsabilità Autorizzazione ministeriale richiesta