“Post” come dopo: dopo il rock. Allora chiamiamo Cristoforo Colombo “post-Terra piatta”, Edison “post-candela”, e perché no, me stesso “post-me stesso”. Grazie a qualcuno che me lo ricorda so chi sono, il mio luogo, il mio per terra, in mio nuovo ordine che non arriva mai, sempre per colpa d'altri. Il nostro nuovo mondo non decolla perché siamo troppo poco noi stessi, e altre frasi che tu ti diverti a interpretare, ma qui il para**ita sono io, io succhio i tuoi pensieri, tu parli di “post” riferendoti ad arti e mestieri misteriosi, hic sunt leones. Oggi ho imparato una parola nuova, “catacresi”, quando si definisce qualcosa che non ha nome con parole che suggeriscono un indirizzo al significato, che poi vuol dire che alla fine qualcuno utilizzerà discorsi da bu*tare per parlare di me e quello che esce da me. Lo so che il vintage piace, ma allora perché non posso essere politeista? Perché non posso credere in Apollo, Zeus, Era, Poseidone, Ermes, Afrodite, gli dei? Cristo era solo un uomo che tu carichi di ideali e immagini, e mandi in croce perché sei uno stronzo! Dovrebbero inchiodare te a quelle a**i di legno! Invece Zeus era umano e faceva cazzate come tutti, quello è un dio! Sei abbastanza retrogrado da utilizzare il termine “post” per dirmi cosa devo essere e quando, prima, ma non abbastanza da scoprire gli archetipi dei movimenti delle tue corde vocali. Tu, tu seconda persona a cui mi rivolgo sempre! Mi rivolgi affermazioni agghiaccianti davanti alle quali allibisco, non riesco a rispondere perché sono trafitto a morte dal tuo trarre conclusioni su argomenti sui quali neanch'io so bene come la penso. Tu vuoi fare l'alternativo, ho capito cosa vuoi fare! Non puoi farlo! Sei un irresponsabile! C'è gente che soffre e tu sei solo un borghese! Non puoi metterti sullo stesso piano dei grandi artisti! Alla fine cosa vuoi che ti dica? Che uso paroloni per incantarti e dirti che non capisci niente? Ti svelo un segreto: poi muori!