Eccomi qua bandito atteso ad un approdo senza età nato tra le faide di una terra violentata frammenti spenti nell'insana fedeltà di galleggiare su una vita barattata nell'incoscienza affondano. Mercanti della vita, fabbricanti della morte nani nel silenzio di chi affonda la mia sorte il viaggio è oscuro, seguimi, compagna, ovunque vada. Gendarmi del dolore altrui in questa notte amara di terrore ¡Mi riprendo la mia strada! ¡Mi riprendo la mia strada! E scappo via tra vuoti stenti di brandelli di follia dalla prigione di una fede rivoltante ma un vento fradicio di fame d'agonia bacia le mani di una quiete latitante io la mia sorte incontrerò brigante nella terra del contrario. Mercanti della vita padri dell'indifferenza che mendicate onore in una vita d'apparenza vengano signori ad affondare la mia sorte per timore della mia coscienza. Padrini ed onorevoli dell'era del contrario fantasmi che giocate a che io cada qui nell'ultimo vagito di un gitano sedentario ¡¡Gendarmi del dolore!! altrui in questa notte amara di terrore mi riprendo la mia strada... ¡Mi riprendo la mia strada!