Ho pianto lacrime amare in uno spiraglio d'identità ; lacrime vere, lacrime inutili, gettate in faccia ad una cruda realtà costruita sull'odio, sulla falsità, sulla stupidità, sullo sfrenato individualismo. L'ipocrisia reprime le aspirazioni degne di un uomo migliore delle comuni linee di definizione. E dunque ho pianto, lacrime calde perse nel vuoto dell'indifferenza, inascoltate, non raccolte, dimenticate. Ho pianto, occhi aperti sul mondo, non riuscendo a controllarmi, a reggere l'urto, l'emozione violenta di scoprirmi dentro. Ho pianto, lacrime dal cuore, spezzando i meccanismi della mente. Ora dimmi perché dovrei cambiare…. Tu non hai nessun diritto su di me. Vivo la mia vita come voglio, sensibile al dolore e al disfacimento della carne. Tu credi che mi consumi in un'inutile ricerca di me. Forse è anche vero (o forse no), ma quello di cui sono sicuro è che tutto questo è bene. Ho un'anima, tutta racchiusa nell'ambito di un estremo inutile romanticismo. E ho una vita che scorre via sulle onde lievi dell'incertezza. E ho una speranza, nascosta nel profondo dei miei più profondi pensieri. E ho lacrime, tutte per me.