Langue in me, l'audace desio Di soggiacer nelle regali stanze Per donar, colà l'augello mio A colei che fa vivaci danze Le movenze sue, seppur sì caste Svegliaron in me l'antico ardore Che in lunghe notti pederaste Celai dentro di me con gran dolore Vi canto amici miei, un'epica p**nografia Dello signore mio e della sua compagnia Non vuol piu esser pederasta, e così sia! Giovani rampolli mai mancarono Per estati e inverni, giorni e notti Il talamo mio ei visitarono Per gioir di flompini e sdrufolotti Tal imprese oramai son di pa**ati E li guardo ancor con gran disdegno Troppi in me si son avventurati Lo retro mio è carne mica legno! Vi canto amici miei, un'epica p**nografia Dello signore mio e della sua compagnia Gli amanti l'han consumato, ma ha preso un'altra via Guardo la mia amata e le sorrido Porgendo la mia man da cavaliere Con un gemito risponde, forse un grido E la lecca, con sommo mio piacere La distendo sul mio letto, l'accarezzo Contropelo, senza fretta Slaccio il collar suo, un gran bel pezzo Che gioia far l'amor con la cagnetta! Vi canto amici miei, un'epica p**nografia Dello signore mio e della sua compagnia L'amor suo è sbocciato, si da alla zoofilia!