Una signora non più giovane sorride alla fermata del pa**ante per Milano. Io che raccolgo le mie cose e con lo zaino scendo giù dal treno pieno. Ci sono facce variopinte, polizia, non c'è bisogno di vetrine colorate O forse sì ma solo come una finestra per il regno, per il regno delle fate. Ed una rossa col cappotto che sorride al fidanzato che non vedo E gli sorride e lo saluta e d'improvviso piglia e sale sopra il treno. Io non li guardo mentre bacia il suo ragazzo ma si vede che lo ama per davvero Come si vede la stazione di Lambrate e di Milano Rogoredo. E sono un re, ma sono un re che si dimentica le cose per la strada. E sono un re ma sono un re che si dimentica le cose ovunque vada. E una ragazza nigeriana coi capelli che ha rubato ad una decalcomania E il pendolare col portatile che dorme ancora un po' prima di scendere a Pavia E due surfisti grunge che han girato il mondo e che non fanno che parlare. Io che li ascolto a**orto come i contadini di una volta se gli parlano del mare. E questa gente con filmini, penne laser, colle cuffie dei computer E questa gente sta imparando a compitare nuove lingue sconosciute. Se gli dicessi che li odio non lo so se mi saprebbero capire Ma se gli urla**i in faccia che li amo chi lo sa se mi starebbero a sentire. E sono un re ma sono un re che è stato già ghigliottinato dalla noia. E sono un re ma sono un re che non ha niente a che vedere coi Savoia. E questi strilli di bambini capricciosi che le madri stanno presentando a Erode E questi cori di bambini dentro i tori di ceramica che bruciano nel nome delle mode. E quanta polvere negli occhi e tutt'intorno, non sai più dove guardare Le targhe alterne, le bandiere della pace nel monossido che sale. Emergeranno tutti i topi dai tombini fra la gente che si fa le ultime pere, Occuperanno tutti quanti i posti chiave delle leve del potere. Allora sì che rideremo quando tutto sarà immenso come un grande carnevale E rideremo e bruceremo quei fantocci che vederli ci fa male. Allora sì che leggeremo tutto il mondo come fosse in filigrana E sarà bello ad ogni brivido vedere come tremerà la scena. Staremo lì sotto le stelle sparse in cielo come un chilo di farina E batteremo i piedi a tempo al freddo, dall'erogatore di benzina. Ed entreremo in qualche cinema da pruxe dove ruscano gli amori Ed usciremo da quel cinema e sapremo che eravamo noi gli attori