È la sera dei miracoli fai attenzione Qualcuno nei vicoli di Roma Con la bocca fa a pezzi una canzone. È la sera dei cani che parlano tra di loro Della luna che sta per cadere E la gente corre nelle piazze per andare a vedere Questa sera così dolce che si potrebbe bere Da pa**are in centomila in uno stadio Una sera così strana e profonda che lo dice anche la radio Anzi la manda in onda Tanto nera da sporcare le lenzuola. È l'ora dei miracoli che mi confonde Mi sembra di sentire il rumore di una nave sulle onde. Si muove la città con le piazze e i giardini e la gente nei bar Galleggia e se ne va, anche senza corrente camminerà Ma questa sera vola, le sue vele sulle case sono mille lenzuola. Ci sono anche i delinquenti Non bisogna avere paura ma soltanto stare un poco attenti. A due a due gli innamorati Sciolgono le vele come i pirati E in mezzo a questo mare cercherò di scoprire quale stella sei Perché mi perderei se dovessi capire che stanotte non ci sei. È la notte dei miracoli fai attenzione Qualcuno nei vicoli di Roma Ha scritto una canzone. Lontano una luce diventa sempre più grande Nella notte che sta per finire E la nave che fa ritorno, Per portarci a dormire. Cara Cosa ho davanti non riesco più a parlare Dimmi cosa ti piace Non riesco a capire Dove vorresti andare Vuoi andare a dormire. Quanti capelli che hai Non si riesce a contare Sposta la bottiglia e lasciami guardare Se di tanti capelli ci si può fidare. Conosco un posto nel mio cuore Dove tira sempre il vento Per i tuoi pochi anni E per i miei che sono cento. Non c'è niente da capire Basta sedersi ed ascoltare Perché ho scritto una canzone Per ogni pentimento E debbo stare attento a non cadere nel vino O finir dentro ai tuoi occhi Se mi vieni più vicino. La notte ha il suo profumo E puoi cascarci dentro Che non ti vede nessuno Ma per uno come me poveretto Che voleva prenderti per mano E cascare dentro un letto... Che pena... che nostalgia Non guardarti negli occhi E dirti un'altra bugia. Almeno Non ti avessi incontrato Io che qui sto morendo E tu che mangi il gelato. Tu corri dietro al vento E sembri una farfalla E con quanto sentimento Ti blocchi e guardi la mia spalla. Se hai paura a andar lontano Puoi volarmi nella mano Ma so già cosa pensi Tu vorresti partire Come se andare lontano fosse uguale a morire E non c'è niente di strano Ma non posso venire. Così come la farfalla Ti sei alzata per scappare Ma ricorda che a quel muro Ti avrei potuta inchiodare Se non fossi uscito fuori Per provare anch'io a volare. E la notte cominciava a gelare la mia pelle Una notte madre che cercava di contare le sue stelle. Io li sotto ero uno sputo E ho detto "olé sono perduto". La notte sta morendo Ed è cretino cercare di fermare le lacrime ridendo Ma per uno come me, l'ho già detto, Che voleva prenderti per mano E volare sopra un tetto... Lontano... si ferma un treno Ma che bella mattina Il cielo è sereno. Buonanotte Anima mia Adesso spengo la luce E così sia