Il Turco - Un Giorno Come Tanti lyrics

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Il Turco - Un Giorno Come Tanti lyrics

[Strofa 1: Sparo] È una giornata tipo raccontata in un ria**unto È il sonno che si spezza alle sei e mezza in punto La radio-sveglia sul comò fa partire lo show In piedi mentre in casa tutti dormono Il caffè sul fuoco e poi una doccia veloce Uno sguardo alla finestra, fuori ancora non c'è luce È presto, buio pesto Tristemente si veste velocemente Con la mente ancora a letto ma alle otto puntuale Attraverserà la città e sarà a lavorare Saluta moglie e figli con un cla**ico bacio E in un attimo poi catapultato nel traffico Con la sua utilitaria dalla Salaria fino all'Aurelia E sarebbe vita seria? Pensare che una volta aveva mille pa**ioni Adesso allo sportello ascolta rompicoglioni Prima impegnato, adesso impiegato Imprigionato, più di prima impicciato Preparato a un altro giorno di lavoro intenso Si sente sollevato solo all'ora di pranzo [Rit.] (x2) (Ore sei e trenta) Il sonno che si spezza (Ore tredici e trenta) La fila a mensa (Ore venti e trenta) La solita minestra Un giorno come tanti all'apparenza, poi... [Strofa 2: Gufo] La fila a mensa Il va**oio che avanza Mille sguardi a distanza Piatti presi con noncuranza Solito piatto, soliti amici, solita stanza più Solita insofferenza, intensa, in testa le quattro Posa lo scettro e mette il cappotto Solito traffico ma a 'sto giro dice: "Me ne sbatto" 'Na mezz'oretta a letto poi Un paio d'ore con gli amici al baretto de sotto, dai Pensamo a svolta' un parcheggio che è meglio Il volto si fa serio mentre lui gira per sbaglio Torna a casa confuso dal vuoto, è a**urdo Moglie e figli, cane, ma lui si sente aggredito dal mondo L'incontro è scontro: "Ciao cara, scendo" Testa ba**a, volto spento, pa**o lento e via dicendo A stento si avvicina la fine di un altro giorno Ma il vento soffia contro [Rit.] (x2) (Ore sei e trenta) Il sonno che si spezza (Ore tredici e trenta) La fila a mensa (Ore venti e trenta) La solita minestra Un giorno come tanti all'apparenza, poi... [Strofa 3: Amir] A cena come tutte le sere tavola imbandita, famiglia unita Sposato, due figli, ma vuole farla finita Solito telegiornale, solita minestra Lo a**illano, lui sta zitto e abba**a la testa La moglie vuole i soldi per andare al parrucchiere (Caro...) Lui sta perdendo la pazienza e non ne vuole più sapere (No) È stressato, non ce la fa più e sta per crollare Si è stancato, sta impicciato e se ne vuole andare (Via) Non ce la fa più ad alzarsi e guardarsi allo specchio A non arrivare a mezzo secolo e sentirsi vecchio Da pischello era un cantante ma non ha sfondato E ora si sente uno sfigato che fa l'impiegato Talento sprecato anche avendo sgobbato Per tutto questo tempo ancora non si è ra**egnato Reduce di una vita che lo ha messo alle strette Saluta tutti e scende a comprare le sigarette [Rit.] (x2) (Ore sei e trenta) Il sonno che si spezza (Ore tredici e trenta) La fila a mensa (Ore venti e trenta) La solita minestra Un giorno come tanti all'apparenza, poi...

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