Giorgio Gaber - I Atto 4° Quadro - Effetto Giorno lyrics

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Giorgio Gaber - I Atto 4° Quadro - Effetto Giorno lyrics

Ah!... Sto bene. Stamattina sto proprio bene. E' bello svegliarsi in una casa nuova... da soli. Un profumo di fiori di gelsomino entrava nella stanza. Qualcuno dice che la presenza di uno spirito buono si rivela tramite un odore balsamico. Bene, ora mi faccio una bella colazione. Nella veranda c'era una luce bellissima. Tutto bianco... con una piccola ombra. Un'ombra?!... Una grossa ombra ferma. No si muove. Mi cammina sopra... prima adagio, adagissimo... poi... via! Cos'era? Un animale. Una bestia enorme. No, non enorme. Devo saperlo subito cos'è! Se lascio pa**are il tempo addio. Era un topo, certo, era l'ombra di un topo. Sono sicuro. No, perché col tempo le immagini cambiano. Non sei più sicuro se te le ricordi, e dopo può essere tutto: un tacchino, un puma, forse un rinoceronte... L'immagine è suggestiva, ma priva di rigore scientifico. E' un topo e basta. Un topolino come ce ne sono tanti. Oddio, mica tanto topolino. In un certo senso son contento di aver individuato la causa di quegli strani rumori. Meglio un topo che un fantasma. Un topo è più alla mia portata. Comunque conviene correre subito ai ripari. In un negozio tipo ferramenta trovai un omino sui quarant'anni, un po' pelato, con una voce sottile, che sapeva tutto sul carattere del topo. Nel nominarlo lo chiamava ' Lui' e ne parlava con una voluttà incredibile. Pare che i topi siano molto intelligenti. Gli sperimentatori preparano per loro percorsi e labirinti intricatissimi. Speriamo che il mio non sia così allenato. Che succhia**ero l'olio infilando la coda nelle bottiglie lo sapevo anch'io. Mi ha colpito invece il modo come rubano le uova. Uno, sdraiato di schiena, lo tiene sulla pancia; l'altro coi denti lo tira per la coda. Che senso del sociale! Mi portai a casa due o tre trappole, e per sicurezza anche una boccettina di strane palline che pare abbiano il potere... si, di mummificare. " Tenere lontano dai bambini"... Giusto! Un'altra possibilità sarebbe stata il collante, arma micidiale che l'omino mi sconsigliò per senso del decoro, credo. In questi casi il topo, incollato e ancora vivo, lancia segnali strazianti per avvisare i compagni del pericolo. Un martire! Le trappole. Bella trovata. Dopo due giorni... niente. Forse non gli piace il formaggio del supermercato, forse non ha fame. Vedi il benessere?! ... Il terzo giorno provo col parmigiano reggiano, stagionato, una bella grana, pastosa. Insomma, mi metto in giardino e aspetto. Ecco, qui si prende anche il sole. Guarda che meraviglia! E quando l'avrei mai fatta, io, una cosa simile!... dico così... fisica, rila**ante. Un uomo sapiente può godere l'intero spettacolo del mondo seduto su una sedia senza parlare con nessuno, soltanto con l'aiuto dei sensi e del pensiero. Pensatore!"... " Pensatore con l'alibi del sentimento". Mi ricordo che mia moglie mi chiamava così... Che poi la pensatrice era lei, in un certo senso. Ma a parte questo, 'il pensare' ... si, il pensiero in se, senza farci niente di utile, non sarebbe male. Mentre al tepore del sole i miei pensieri oscillavano tra le astuzie dei topi e il godimento del pensiero puro, il colonnello Mazzolini, in perfetta tenuta agricola, annaffiava con cura il suo radicchio. " Buon giorno colonnello... Che radicchione, eh! ... " No, questo non gliel'ho mica detto... " Buon giorno..." Basta. Anche perché lui mi guardava come se fossi... una persona poco raccomandabile. Chissà, forse per la chitarra. Potevo aver scelto il violino? Mi avrebbe rispettato. Se uno suona il violino è una persona seria, buona d'animo. Anche la donna, la donna che ci viene a fare le pulizie, mica mi rispettava. Col colonnello era gentilissima. Con me... Le faccio: " Ma per caso..." Timido eh... recito la parte del timido, magari le piaccio di più... " Ma per caso", dico, " Qui non ci sono mica dei topi?" Ma quali topi? Queste sono case, non letamai! " Che temperamento! Mi ci voleva un tipo autoritario. L'ho sempre detto: le donne di servizio devono essere un po' anziane, autoritarie e bruttine. Non si corrono rischi. Guarda che casa! Che ordine! ... Uno specchio. Meno male che non ha visto le trappole. Mi denunciava. A proposito, vado a vedere se... Tutto. Aveva mangiato tutto. E buono il parmigiano reggianol E tutte le gabbiettine... li, vuote, con le finestrino aperte. Bravissimo! Percorso netto. Chi non mi conosce potrebbe credere che io, nei giorni successi- vi, sia stato un po' scostante con tutti. Ed è vero. Ma non era colpa mia. Avevo nella mente Lui, il Grigio. Non solo era allenato, ma geniale. Non riuscivo a fare a meno di pensarci. E quando qualcuno mi parlava, che ne so... di lavoro, o quando Gabriella mi metteva davanti i suoi problemi... noi, la bambina, il marito... che poi erano anche problemi miei, devo dire che... si, ero presente, ci pensavo... specialmente alla storia della bambina... è chiaro che ci pensavo, ascoltavo e rispondevo. Ma era come se in una parte del mio cervello... insomma, sentivo che piano piano. Lui stava entrando troppo nella mia vita. Una sera, tornando a casa, decisi che era il momento di pa**are ad un intervento più efficace: la mummificazione. Con la lucidità che mi contraddistingue distribuii le palline in ordine sparso, ma non casuale. Probabilmente Lui pa**a di qui... o di qui? Mah?!... Potrebbe pa**are dovunque. Ma si, le metto da tutte le parti. Forse è meglio anche fuori. Si, una bella fila di palline che arriva fino al giardino. Speriamo che non venga nessuno. E chi vuoi che venga a quest'ora. lo poi questo indirizzo l'ho dato solo... a Gabriella, va beh... a Giulio, per lavoro... Non volevo neanche mettere il telefono, ma non esageriamo. Ah si,... a mia moglie... e a mio figlio, certo. Simpatico, mio figlio. Anche dolce. Mi piace. Peccato che non abbia voglia di far niente. Cambia liceo ogni anno. Non gliene va bene uno. " Pa**a la vita tra il computer e il suo gatto..." dice mia moglie. ' Tra il computer e il gatto'... ce lo vedo. Chissà a che pensa. " A niente" dice lei " Recita la parte del pensatore fannullone. In questo ti a**omiglia!" Mah, però mi diverte, mio figlio. E' uno dei pochi che sono contento che venga a trovarmi. Gli ho già telefonato. " Si, si vieni pure quando vuoi; anzi, vieni subito, e porta... porta anche il gatto." Ma come?." mi fa lui, " Tobia?. Ma ti è sempre stato antipatico!... Ma no... un bel gattone, fiero... un po' di campagna gli fa bene! Non deve aver capito. D'altronde come facevo a spiegargli... Niente, me lo trovai davanti... senza gatto. " Sono venuto in vespa..." mi fa. Bravo, bella scusa! Quando sono io che ho bisogno di qualcosa... non te ne frega niente." No, questo lo pensai... e neanche tanto. Lui aveva gli occhi ba**i e si guardava le scarpe, mi pare. E' una forma di timidezza che conosco fino a essergli dentro. Muoveva un po' le gambe e i piedi, ma restando sul posto. Ora però mi guarda e ride in un modo stranissimo. Non si sa mica se ride di me o di se. Certo, quando uno è eternamente imbarazzato non può fare altro che rendere buffo e sensibile il suo imbarazzo. Chissà da chi l'ha presa questa tecnica! Beh, forse una cosa nella vita l'ho fatta anch'io. Non è mica poco fare un figlio. Posso essere soddisfatto. Un buon lavoro. No, dico... le palline. Mi sembra di averle messe proprio bene. Si racconta che il principe di Condè dormì profondamente la notte avanti la giornata di Rocroi'. lo no! Però stamattina sono eccitato. Ancora in vestaglia non resisto all'idea di vedere l'esito dell'agguato che gli ho teso. Bella la mummificazione!... Perfetta, senza sangue, mitica, a**oluta... come si addice a un guerriero. Ecco le palline... Mangiata... Mangiata... Giardino, mangiata... Aiuole, mangiata, mangiata... Dietro l'angolo... Nooooo! Il gallo di Mazzolini! Fermo, maestoso, duro come un baccalà... Una statua! Oddio che faccio... Non c'è nessuno, mi pare... Che faccio... Meno male, tutto chiuso... Si, non c'è nessuno... Ah, già è domenica... La messa, si, la messa... Vedi, poi si dice male dei cattolici... Perfetto, ho tutto il tempo. No, non tanto... La pala, si la pala... L'ho visto al cinema... si l'a**a**ino... zitto e scava. Guai a lasciarsi prendere dal panico. Certo, un lavoro provvisorio... Poi, di notte... via, lontano... nel fiume... Si, l'ho visto al cinema. Guai a lasciare i cadaveri in giardino. Ti prendono sempre. I commissari sono tremendi. Ce li hai addosso tutti i giorni, con l'impermeabile... un po' logoro... gli occhi strabici... ti fanno strane domande, insidiose... lo sanno già che sei il colpevole, ma ti sfiniscono, ti limano... Alla fine crollo! Ecco si, crollo, confesso... Galera!

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