Un bar di ragazze e coltelli vive nel cuore di Dio tra i desideri più belli. Nel Dio primitivo e triviale perseguito dalla giustizia per la sua faccia animale disposto all'omicidio, al vizio, alla gazzarra un Dio che sa suonare la chitarra. Un bar soldatesco e meticcio vive nel cuore di Dio come un antico feticcio. Ma il bar nella società attuale è la metafora della vita nella realtà industriale reliquia mutilata dei desideri dl Dio motore ossesso e pulsante dove vivo anch'io. Un bar da città forsennata Fatima di quartiere dove l'infermo va a bere. Un bar metropolita e intenso. America da morire perché la vita non ha senso. Crepuscolo emaciato, sfascio di ragazzini pudichi, vuoti e afflitti come tanti delitti. Un bar elettronico e largo vivo nel cuore mio col Dio sconnesso in letargo. Il Dio libertario e silente che un giorno ritornerà per castigare la mente perdono per l'angoscia e per la simmetria pietà per averle ordinate nell'anima mia.