Sarà come svegliarsi in mezzo a un giorno che non c'era come bagnarsi il viso che è di nuovo primavera e ogni sguardo intorno è una scoperta e sei più sicuro se la porta è aperta e che la semplicità sembra a**ai più vera di una verità sofferta sarà come tuffarsi in aria e dopo alzarsi in volo come staccarsi piano per salpare via da un molo che il futuro è ancora là sempre intatto e ogni storia non sarà che il primo atto e che la mediocrità non avrà mai un ruolo nella nobiltà di un patto usciamo e andiamo via dall'abitudine incontro a un vento clandestino dove c'è un'altra origine dentro un'emorragia di moltitudine sul precipizio di un mattino quando rompe ogni argine cerchiamo sulla via la latitudine di un nuovo sogno di bambino che non abbia mai margine dietro la frenesia l'irrequietudine dell'urlo teso di un violino che ci dia la vertigine e lanciarsi avanti con un arco d'orizzonte fidarsi di ogni pa**o che ci unisce come un ponte che il sentiero cresce e va sotto i piedi e un'impresa non ha età nè marciapiedi se la curiosità è salire il monte sulla realtà che vedi usciamo e andiamo via dall'abitudine incontro a un vento clandestino dove c'è un'altra origine dentro un'emorragia di moltitudine sul precipizio di un mattino quando rompe ogni argine cerchiamo sulla via la latitudine di un nuovo sogno di bambino che non abbia mai margine dietro la frenesia l'irrequietudine dell'urlo teso di un violino che ci dia la vertigine in cammino tu che stai laggiù con un tamburino mentre il sole cade sul tuo stupore tu a che punto sei lungo il tuo destino che le strade portano tutte al cuore tu sei oltre o sei vicino tu ce l'hai fatta o sei in cammino tu usciamo e andiamo via dall'abitudine incontro a un vento clandestino dove c'è un'altra origine.