Alla ricerca di un tempo senza tempo
"vorrei aver più tempo per..
Vorrei che almeno per un pò si ferma**e il mondo"
Voci nella mia testa ho perso il sonno, e cercarlo è controproducente
Incontro un pò di gente, parliamo dell'a**opimento come mutamento profondo della mente
Nel mentre si addormenta il tipo che sta in fondo r non sente
E ritrova nei suoi sogni l'ansia del lavoro che ogni giorno lo stende
Deve respirare tutta l'aria del suo ufficio
Aspira colori oggetti e persone e soffoca nel grigio
C'è chi ha un incubo ricorrente
E chi invece vive in un incubo proprio perchè non dorme per niente
Ma a volte l'uomo fugge dagli impegni del giorno
Prolungando la notte trovandosi ancora più stanco al loro ritorno
E la mattina fa fatica o si irrita
A re-integrarsi nella veglia e scrollarsi di dosso la placenta onirica
Ed un sogno incompleto
Interrotto al culmine come un divieto del reale a immaginare fino in fondo il suo segreto
Neanche lo ricordi ma ne porti dietro l'eco che domina l'ego
Poi c'è chi rincorre il tramonto
Vuole riempire l'orizzonte idealizza il mondo come uno sfondo
Ma non si arriva fino in fondo
è il concetto di fondo che è poco profondo
Non esisto noi insisto anzi più di plurale
Non una somma di unità ma una diversità unificabile solo in modo parziale
Per questo studio i miei sogni e faccio piccole scoperte certe
E rischio di perdermi in ricordi a tane di termiti
Mentre sull'asfalto pozzanghere di olii di gomiti
E poche forme di vita usate come soprammobili
Togliti sfrutto sta visione ed entro nella dimensione
Che è chiamata sonno opposta alla veglia eppure risveglia ogni visione
Tutti grandi artisti nei sogni
Lasciando giocherellare la nostra mente coi bisogni
E nella veglia piccoli sogni fanno girare il mondo
Ma un mondo terribile incubo di un dio che ora dorme è sordo
Ed il dramma
è che le nostre urla sono la sua ninna-nanna