Dalla finestra della conformita' spirava astioso "il vecchio" era di sabato, mi disse: "stai contento, che oggi il tuo io s'ingra**a!" e la mia estetica che tu non puoi gradire ammicca dal suo letto intanto mitiga con ruggine e inezioni l'occhio del padrone come ogni notte torna a me e sporca queste vene so che il suo nome e' vanita' piccoli insetti, oscene nudita', bambini, cani, inetti quest'orda frigida pretendera' il suo santo da consumarsi in fretta ed era un brivido portato al suo estremo trafitto e poi non detto mi piacerebbe, sai?, radere dal tuo viso l'ombra di un sorriso come ogni notte torna a me e sporca queste vene so che il suo nome e' vanita'