Forse quel silenzio d'immondizia in cortile Forse quel destino spento da incatenare Dentro un giorno sempre uguale Quelle luci fredde o una corsia d'ospedale. Via da questi luoghi, via da vecchie paure Via da questi sguardi e dalla noia volgare Via dal pregiudizio, gonfio di violenza Dalle polveri sottili dell'indifferenza. Come il fiore troppo raro Di un'intelligenza condannata a sfuggire.
Libera quanto basta per Dare alla tua strada un nome e l'ultima risposta. Via da chi rinuncia e non ti lascia tentare Via da chi ti infanga e non rinuncia a mentire In tutti quei ricatti stesi ad aspettare Nel dispositivo umano definito amore. La sconfitta è un'eleganza Per l'ipocrisia di chi si arrende in partenza. Libera quanto basta per.