{Intro}
Dedico al me del passato questo rap votivo
E non mi fermerò mai per nessun motivo
Dedico al me del passato questo rap votivo
E non mi fermerò mai
{Strofa}
Mi esce schifo dalla bocca
Perché sono pieno zeppo già dal '98
Per vedermi dentro, bro, ti serve il terzo occhio
Ho alzato muri un po' con tutti infatti mi apro poco
Sto mappando il labirinto in testa, ci becchiamo dopo
Non è colpa del vivavoce se mi senti doppio
È solo l'altro me che a volte ha voglia di parlarmi sotto
Ci prendiam gioco l'un dell'altro come Jerry e Tom
Vincolati come in un contratto della Telecom
Calma piatta quando scrivo nel mio tempio antico
Raramente ho trascinato pezzi nel cestino
Il mio modo di pensare è un tumore benigno
Non posso avere una coscienza se ho ammazzato il grillo
Luce di pixel spinge nelle pupille
Per essere felice bastavano lego e biglie
Ora che sono triste, mica mi affido al grinder
Chiudo duecento rime, killo poi faccio tea-bag
Mangio personcine, le inzuppo nel latte e rido
Per digerire meglio mischio acqua frizzante e Svitol
Diluisco lacrime di coccodrillo
Dalle botte che mi infliggo piscio sangue e polvere di Pringles
L'esperienza forgia e infatti la mia lama è storta
Cresciuto in ritardo, non importa, mi son fatto forza
Sarò sempre quello strano con la scarpa rotta
E mai quello sfigato che fa brutto con dietro la scorta
Guardo avanti, certo bro, mica c'ho gli occhi in culo
Una mano in tasca e l'altra pure
Giro in scooter anche in basse temperature
Ti esco fuori dalle casse a 300 all'ora
Mi sento come sotto sale con ferite aperte
La mia mente che subisce sbalzi di corrente
Voi col prosciutto negli occhi e tappi per le orecchie
Non valete mezza cellula di un vero rapper
S-t-u, doppia t, tocca a te stare zitto
Se ti disso su una base qualsiasi sei seppellito
Sarò il Kim Jong-un di 'sta scena, garantito
Il disrespect ti questi tizi l'ho legato al dito, ho scritto i nomi
Non per altro ma nel caso dovessi scordarli
Per non permettergli nemmeno di riconcigliarsi
Chissà se cambierà la situa da qui a un paio d'anni
Chissà se avrò addirittura smesso di lamentarmi
Anche se la porta è aperta, entro dalla finestra
Tra salita e discesa cerco la terza opzione
È una maledizione, fanculo la strada facile
Perennemente instabile
Sputo su queste pagine, non mi curo del margine
Il fiume scavalca l’argine e va sempre peggio
Trovo quello che cerco solo se non lo cerco
Non esiste rimedio, accetterò il compromesso
Rimo da quando ho visto il mio futuro crollarmi davanti agli occhi
I rintocchi li conto spesso, non voglio farlo per sempre
Paura di fare flop, di cadere, di essere niente
L’umore che sale e scende, è l’orgoglio a tenermi sveglio
Sono il Balbuziente, sono Cristo risorto
Sono un cazzo di nerd e provo zero rimorso
So che non potrò mai essere perfetto ma è questo il bello
Dico “sono astemio” poi scolo un litro di limoncello, dai
Dedico al me del passato questo rap votivo
E non mi fermerò mai per nessun motivo