Il mese d'aprile tra tutti è crudele,
sui morti fiorisce il lillà.
L'inverno ha sepolto la loro memoria,
lasciando soltanto pietà,
e adesso una vita è una faccia ingiallita
è solo una fotografia,
la morte non vale nemmeno il giornale
che leggi e che poi bu*ti via.
In mezzo al biliardo tre morti ammazzati:
tu segna otto punti per te,
continui a parlare di cronaca nera
che leggi bevendo il caffè.
«Nel '64 era tutto più bello,
ma quello era l'anno del boom,
Guidavo nel vento la nostra '600
E i morti restavano giù».
In mezzo alla gente che sfila al mattino,
sotto l'insegna del tram
ho riconosciuto un nostro vicino
che gioca a biliardo nel bar.
«Quel corpo che tiene sepolto in giardino
di fiori ne dà o non ne dà?
Tenga lontano il suo cagnolino:
se scava lo ritroverà.»