Sdraiato sulla nuda roccia lungo un fiume nero,
è notte e osservo come Scipione sognante.
Finalmente torno a rivedere il cielo e le sue stelle.
Ne vedo una splendente più dell'altre:
la nostra stella che si distrugge e parte.
La tua metà rapita si perde in mezzo al cosmo,
la mia metà lontana che non riavrai mai... Mai!
Lacrime pure sgorgano dai miei occhi.
E' così grande che anche il cosmo piange,
questa realtà, questa memoria fatta di sabbia come la storia.
Questa metà mi mancherà tra i flutti ignei, dove brucia il mare.
Nel giorno nero, nella più lunga notte,
prima dell'alba non ci sarà mai... Mai!
[Ispirato dal "Commento al Sogno di Scipione" di Macrobio]