Ti è mancata la speranza, la forza l'uguaglianza
Dei contadini curvi sulla terra
Ti è mancata l'innocenza, la perseveranza
Di un raccolto andato a male a primavera
Ti è mancata una patria e un po' di appartenenza
Il sentire delle tue radici
Forse il senso del dovere, oltre a quello del piacere
Un po' di sale e di maturità
Quanti mondi, quante storie quante le combinazioni
Che arrendersi è storia da vigliacchi
Tanto la vita ti darà lenzuola bianche e pane caldo
E a me la polvere delle strade
Ti è mancata una famiglia a cui voler davvero bene
E una casa da non disprezzare
Quando fuori farà freddo e pioverà davvero forte
In quale letto ti andrai a riscaldare
E poi tu non pensare
Che sia tutto qui
Quanti orizzonti non abbiamo avuto modo di guardare e poi
Non restano che le canzoni
Specchi nei ricordi
Per il giorno che vorrai andare via
Tutto pa**a e tutto cambia è così facile a capirsi
Eppure ogni volta ci caschiamo
Bisognerebbe ritornare alla canzone popolare
Che suonava l'ora alle stagioni
Bisognerebbe visitare centomila cimiteri
E festeggiare la vita ogni sera
Come le grandi carovane degli zingari dell'est
Sotto la guerra, il vino e la miseria
Ma poi tu non pensare
Che resti tutto qui
Dentro queste stanze quante volte hai visto
Dove può arrivare un uomo
La musica e l'ideale
Schiusi negli sbagli, dietro ai muri
Che mi portano via da te
Che disastro amore mio era davvero necessario
Dare fuoco a tutta questa polveriera
Che disastro amore mio era davvero necessario
Trasformare questo cielo in galera
Ma ora aspettami ti prego non lasciarmi qui da solo
Tra tutte queste rovine
Io che ho visto tutto il vuoto di un andare senza scopo
Sopra strade senza inizio e senza fine
E poi ovunque andrai
Ricorda la poesia
Nasce dalla terra e fiorisce nei giardini di chi sa vedere
Dio dietro le cose
Brucia nelle piazze e nei sorrisi più segreti dell'umanità