E me ne andavo per strade deserte
Avevo occhi per capire
O per sentire
L'odore della frontiera
Che c'è la sera
Ogni sera
E tutto girava veloce in un cerchio di sole
E gli anni si sommano agli anni
Nella dinamica delle stagioni
E i volti si scavano
E si arano le vene
Come naufraghi nelle città sepolte in coltri di nebbia
Come galere talmente vaste
Che non ne vedi il confine
Come alberi potati di netto da piogge nucleari
Dove stringersi è l'unico modo
Per non avere paura
E me ne andavo per la periferia
Dove l'impero si incontra col mare
Dove la notte è coltivata da braccia straniere
E l'aria è data in affitto ai signori del nulla
E le uniche monete correnti
Sono i denti rimasti
Nelle bocche degli squali a trazione anteriore
E io sentivo più freddo
Forse l'effetto dell'esplosione
Forse gli scudi della polizia
Forse la televisione
Forse l'ultima puntata trasmessa
Al Ministero dell'Amore
O una dose tagliata male
Di menzogne di stato
Forse la faccia di mio padre
O il giudizio di chi ci credeva
Forse tutto l'oro rubato
Nei sotterranei della storia
Forse le ultime certezze quotate in borsa
O un indiano costretto a vendere cara la pelle