Lo vedevo tutte le mattine Sulla sedia di quel piccolo bar Un caffè e i giornali letti in fretta E si accende un'altra sigaretta Per misurare il tempo che se ne va… Da quella sedi osserva il mondo Che cambia forte e corre per le strade Per quelle strade dove lui è nato In quelle strade da dove è scappato Per difendere sui monti la dignità e la libertà Insieme ad altri come lui Sessanta anni fa… E ricorda quei momenti di sconforto e nostalgia E ricorda quelle volte che ha pensato " vado via" Ha provato anche a scordare Ma non può dimenticare Quella storia, un'altra storia, che va via E' pa**ato tanto tempo da quei giorni di follia Ha scolpito la sua vita sorseggiando un'utopia Ha lottato, ha combattuto Perché niente va perduto Di una storia, la sua storia, che va via Ora vive come ra**egnato In questo mondo che non può capire Tanta fretta per non fare niente
Troppo niente che entra nella mente E che addormenta tutto, persino la verità A volte ascolta quello che si dice A volte cerca di partecipare Vorrebbe alzarsi e fargliela vedere Ma quella sedia non la può lasciare E capisce che non può, cambiare quello che sarà Se la sua storia se ne va Chi mai capirà? E rivive in un momneto tutti i sogni di anni fa E si chiede all'improvviso questo mondo dove va? Non ci sono più ideali E si vive tutti uguali Circondati solo da ban*lità Ma non vuole giudicare questi tempi di maree La sua vita ha dedicato a difendere le idee Solamente non capisce Perché non si può capire Questa storia, un'altra storia, non la sua Poi guarda gli occhi di quei ragazzi Noi loro sguardi vede una speranza Sente che parlano di futuro Con le parole di quell'altra storia Quando quel giovane sorriso era sul viso suo.