La mia scrittura è terapia se annego
in balia dei miei drammi
tengo il tempo con l'eco risuonano i pa**i
nelle stanze dell'ego, quell'ego che
tanto preme tanto che non ho
una visione d'insieme, voglio
illuminazione dal cielo livido blu
ma vedo che nessuno la**ù me la dà
da quaggiù non ho più raziocinio né fede
né il dominio di me ma invidio chi
crede, ho lumi della ragione in frantumi
e non ho più libagione per i numi nei pleniluni
gli unici argomenti che ho (oh) sono ossessioni
scrivo confessioni come Rousseau
come no (no), ce l'ho con me dall'inizio
strumentalizzo il dolore e a malincuore ve lo do
ogni ferita vive nel rancore del
malumore che canto quanto ve ne arriva?
Sono figlio del delirio, in un mondo
privo di destino, prima che mi destino
ho verità sulle dita sappi che
il sapere non migliora la qualità della vita
ogni storia storta è come la memoria
è più ciò che si perde che ciò che si ricorda.
RIT.
Cosa volete da me?
Le mie sensazioni, i miei affetti e poi?
Cosa volete da me?
Le mie emozioni, i miei concetti e poi?
Cosa volete da me?
Le mie pulsazioni, i miei difetti e poi?
Cosa, cosa volete?
La mia vita non la conoscete, nooo.
Mia madre, vuole che mi prenda una pausa
una laurea e che mi trovi una ragazza
su questo punto non si discute, meglio le
puttane così le pago col cash e non in salute
colmo carenze con esperienze dissolute
ho bisogno di carezze, le mie
certezze hanno il volto degli affanni
fotto pregando di non innamorarmi, mai
schivo i dardi di Cupido per non ricascarci
ma provarci non basta
ogni frammento di cuore muore
solo a ripensarti bramo catarsi
da pensieri immondi che sono mostri
che affronto per non diventare come loro
iberno momenti nel mio quaderno ho perso
l'ingenuità di quindicenni che si giurano
amore eterno dammi un cenno d'umanità cerco
solo stabilità non trascino le folle non ho la stoffa
del leader e mi fate ridere se v'aspettate
che un mio disco v'insegni a vivere.
Cosa volete da me? V'ho dato tutto
ancora non vi basta, ancora, non vi basta
cosa volete da me? Quello che sono
lo avete davanti agl'occhi ma non lo vedete.