Se sapessi come parlano ancora male di te
Senza avere mai visto il tuo sguardo febbrile
La magia che veste le tue ceneri impazzite
Delle primavere i fiori e dei fiori l'aprile
Se sapessi come ridono ancora di te
Senza sapere il rigore delle tue vane speranze
Dei tuoi figli lontani e di quelli perduti
Per le strade dei sogni e delle dimenticanze
Se sapessi come dicono male di te
Senza avere mai visto i tuoi tramonti d'inverno
I tuoi cenci-vestiti d'altera vecchiezza
I tuoi giardini vuoti il tuo paradiso-inferno
Il mare d'ottobre profuma d'agosto
E svelta cacci le nubi
Sullta tua fronte un'ombra accennata
Dal mio profilo rubi
E dimmi quanto durerà questo teatro impazzito
Questo maledetto bisogno d'abbandono infinito
Dove hai rubato il trionfo
Delle luci avvolgenti
Che ti sfiorano il viso
Che regali alle tue genti
E dove te ne andrai se a nulla sarà servita
Questa redenzione improvvisa
Questa vita non vita
Di nuovo a casa
Per dirti quanto ti ho amata
Di nuovo a casa
Che non ti ho mai dimenticata
Per sapere se è vero
Che di notte aspetti seduta
Aggrappata al mistero
Della tua sofferenza muta