Kukuwok non è il nome di una terra straniera Ma un cartello sballato in stazione a Pavia… Sarà stato Sanremo, Tortona o Voghera E diventa un miraggio della fantasia. Kukuwok: sembra il nome di una riserva indiana, Pistoleri pentiti, mezzosangue e cow boy Sulla strada ferrata tra Ohio e Montana, Chissà se c'è un po' d'acqua di fuoco per noi. Kukuwok… dove il popolo dei pendolari Lascia scalpi e scalpori di Apache e Sioux, I pupazzi di neve delle elementari, Calumet e tomahawk che non usano più. Hanno sogni cavalli di larga criniera E ricordi bruciati dagli elettroshock, Tanto ogni città è città di frontiera, Ogni posto va bene purché sia Kukuwok. Ma sopra il treno per Kukuwok che ci salgo a fare Io che sì, ho desideri, ma nemmeno più una nostalgia?
I mormoni e i pionieri che sento cantare Non mi fanno pensare neanche più a casa mia. E gli iPod ricamano la vita intera Con le danze tribali e i fantasmi del rock. Fanno presto al mattino, fanno tardi la sera E si scambian ricette, visi pallidi e squaw. Hanno nonni sciamani e orsi di stoppa, Praterie con aziende vinicole doc Dove urla il coyote e l'Alzheimer galoppa Riportandoli a casa, tutti qui, a Kukuwok. Kukuwok non è il nome di una riserva indiana. Son sette lettere a caso su un vecchio display. Ci si sposta sei giorni della settimana, Si sta zitti o si parla di fucili e rodei. Moca**ini o stivali, non fa differenza Se si sverna al saloon o sotto un caldo teepee… Con l'aereo, col treno o con la diligenza Ogni posto va bene, purché non sia qui