Il rosario delle cose note si dipana come sempre ai tuoi sensi Nel flusso di immagini incerte che acceleri quando vai di un andare mentale Non sono solo case e strade strade e case ma giorni Che in fondo non ricordi acqua piovana sulle pietre fluviali degli occhi E voci come aria suonata dai vivi sconnettono il senso dei discorsi E senti di avvicinarti a Negarville Chiami vita una fame di amore e di cose che ti muove e ti ha mosso da insetto In lungo e in largo sulla palla di materia nel buio dello spazio Spinto verso un punto di non ritorno catastrofe parcheggio camera d'albergo Il più anonimo angolo del mondo diventano l'unico punto certo E quello puoi chiamarlo Negarville Incroci autobus di linea tra nuvole di nafta nel chiaro della sera Sul tuo rottame di lamiera stai stipando ancora roba Stoccando scorie di un uranio che non potrai disfare Che ti fa brillare florido e ti disgrega zitto Fondamenta e soffitto non resisteranno ancora Mentre all'alba all'orizzonte il mercantile non svapora Riporta il carico di pece alla dogana del tuo stare
E il carico di corda al tribunale del tuo fare Ma adesso basta cazzate devo essere a Negarville Ci fotte la geometria come uno scacco Un pesce gatto in una pozza una pulce sotto un tappo E la chiave che apre tutto è persa da qualche parte tra I tuoi piedi le costole e il cranio O sotterrata in un punto dove avevi messo un segno Che adesso non ricordi ma speri di Rivederlo a Negarville Di posto in porto di mercato in serraglio Baratti il tuo bagaglio con l'ultima puttana Trascinando troppo peso la cianfrusaglia del tuo astio il siero Adesso sbatti tutto via Perché comunque arrivi è meglio essere leggero Dove c'è deserto aperto Dove l'anima è cactus Fino al punto netto Dove c'è scritto Negarville Non c'è guida e sulla mappa ogni tappa è posta a caso Le stazioni che hai toccato fanno una figura chiusa Unisci i punti riempi Contempli la pa**ione E se ti domandi il senso che le vorresti dare Ha troppe trame Che non sai più pensare E quando sei a Negarville È un giorno normale.