Scaricano legno nero
dalla nave greca
il suo nome è salvezza,
il suo nome è salvezza.
E quando uno dei suoi uomini
lì sta in bilico,
gli amici tagliano braccia
fino al gomito,
per lanciarli alla ricerca
del disperso,
per lanciarli come levrieri
alla ricerca del disperso.
Il cuoco recita sul ponte,
io so che dirà:
"questo è un inferno,
questo è un inferno!"
(...) salterà a terra
in questo viaggio
ma son io che amor
non muove solo stelle vuote
ma neanche questa barca
che segue a ruota stelle,
ma neanche questa barca
che segue a ruota stelle.
E infatti la nave s'incagliò
"e fermi tutti", una voce gridò,
ora, paradiso alla mano,
il capitano e la signorina Anna,
seguiranno le istruzioni
e ci sarà un bel movimento
e Anna e il capitano fanno all'amore
e il marinaio piange
come la notte,
perché di giorno è più difficile.
E il marinaio piange
come la notte,
perché di giorno è più difficile.
Dunque, il lavoro,
venne lavorato
e la nave si mosse,
non sono storie queste,
non sono storie queste,
guardatemi in faccia
e ditemi se sbaglio,
la nave si mosse proprio
e così i cani arrivarono al ferito
e così i cani arrivarono al ferito
e lo finirono,
come sempre, insomma
e come sempre, insomma,
ci sarà sempre un cuoco
che sbaglierà le dosi
ed ecco qua la mia manciata di sale
sulla torta!