Occhio, cuore, cervello. Occhio, cuore, cervello. Guardare una farfalla guardare da vicino le sue antenne e le sue ali lei freme appena, è quasi sera, è primavera e siamo soli. Ora si muove piano sta per andare via ora la vedo in cielo allucinato dal suo volo come un antico amante tutto preso dal presente in attesa di un barlume di coscienza. Trovarsi d'improvviso nelle strade di una città trovarsi in mezzo al mondo per spiare le sue segrete circonvoluzioni, le intenzioni, la sua verità provare un senso di piacere che non si può capire davanti a un viso che si specchia nel cristallo di un grattacielo irriverente, in qualche modo bello in attesa di un barlume di coscienza. Occhio, cuore, cervello. Occhio, cuore, cervello. Il percorso normale della conoscenza è come non lo usa**imo più il percorso del pensiero
che ogni giorno diventa più avaro. Ma il destino di ogni ignoranza è un'inconscia euforia che a**omiglia a una strana, fortissima voglia di vivere in attesa di un barlume di coscienza. Occhio, cuore, cervello. Occhio, cuore, cervello. Entrare la sera in un teatro la luce si è abba**ata, c'è quell'attimo di attesa si parla piano, c'è un momento di abbandono, sta per nascere qualcosa gustare ogni parola, ogni momento per riscoprire sensazioni misteriose, voglio dire quelle cose che ci danno nutrimento. Goldoni, Shakespeare, Pirandello e poi il concerto, la commedia, le canzoni si prende tutto e poi si vive, vive, vive circondati da emozioni in attesa di un barlume di coscienza. Occhio, cuore, cervello. Occhio, cuore, cervello. Occhio, cuore, cervello. Occhio, cuore, cervello.