[parlato]: Un mastino. Un mastino nero, lucido, metallico. Un cane mastino con un occhio solo, vitreo, in mezzo alla fronte. Una mano che schiaccia un bottone. Dall'occhio del mastino parte un fascio di luce intensa, verdastra, elettrica... Psss... psss... psss... Avvolti in lucidi mantelli Guanti di pelle, sciarpa nera Hanno le facce mascherate Le scarpe a punta lucidate Sono nascosti nella sera. Non fanno niente, stanno fermi Sono alle porte di Milano Con dei grossissimi mastini Che stan seduti ai loro piedi E loro tengono per mano. Han circondato la città La stan guardando da lontano Sono imponenti e silenziosi. Chi sono? Chi sono? I laureati e gli studiosi. E l'Italia giocava alle carte E parlava di calcio nei bar E l'Italia rideva e cantava. Psss... psss... Ora si muovono sicuri Coi loro volti mascherati Gli sguardi fissi, minacciosi Vengono avanti silenziosi I pa**i lenti, cadenzati. Portano strane borse nere
Piene di oggetti misteriosi E senza l'ombra di paura Stanno occupando i punti chiave Tengono in pugno la Questura. Dagli occhi chiari dei mastini Parte una luce molto intensa Che lascia tutti ipnotizzati. Chi sono? Chi sono? L'intellighenzia e gli scienziati. E l'Italia giocava alle carte E parlava di calcio nei bar E l'Italia rideva e cantava. Psss... psss... Ora lavorano più in fretta Hanno moltissimi alleati Hanno occupato anche la RAI Le grandi industrie, gli operai Anche le scuole e i sindacati. Ora si tolgono i mantelli Son già sicuri di aver vinto Anche le maschere van giù Ormai non ne han bisogno più Son già seduti in Parlamento. Ora si possono vedere Sono una razza superiore Sono bellissimi e hitleriani. Chi sono? Chi sono? Sono i tecnocrati italiani. [parlato]: Eins zwei, eins zwei, alles kaputt! E l'Italia giocava alle carte E parlava di calcio nei bar...