Io,
anno '56,
tra quei mobili bui,
calendari coi re
e le immagini sacre
sui muri
e poi
poveri,
arlecchini
ed eroi,
messi insieme da me,
con i sogni e le (...),
quando il mare era ancora
coltre allegra
e senza drammi di tutti i miei perché.
Che abili illusioni senza età
false dolci voci di chimere
Poi,
tra le instabili mura
di perdute case ormai,
sovrapposizioni oniriche
di tamburi e di gioia cristallina,
priva di emozioni e di maligni dei.
Correre,
non sei già in libertà
sulla ghiaia e poi sul mare,
con i treni e le navi
e in tasca le nuvole d'argento,
dolci eroi di tanti anni fa
Che abili illusioni senza età
false dolci voci di chimere
Io,
pomeriggio di niente
e l'estate moriva
tra spirali di vento
ed i neri rami a sud di già dicevano
che era tempo di andare via
per me.