Ricordo il volto di un uomo, io avevo paura
quando appariva la porta si apriva da sola
in quella stanza sentivo la voce ma lui non parlava
sulla mia fronte era fredda la sua mano.
Cerca il tuo nome che è scritto sui muri del tempio,
quando il mio corpo eri tu, io vivevo il tuo canto,
cerca quel segno che possa salvare la tua perdizione,
è in una porta sbarrata da secoli.
entra, entra...
Ciao - te ne vai? - sì - resta qui, -
no, solo un viaggio e poi ritornerò, - ciao.
Ciao, padre mio / i rumori nel buio, poi la ferrovia
sei stanco ormai / quella casa lontana non è più la mia
io devo andarmene / il sorriso di un vecchio che mi chiede pane
tu sai perché / è mio padre che vuole che gli dia ragione.
E a tredici anni ho venduto la vita alla gente
sui marciapiedi di un modo di false poesie,
a tredici anni ho imparato a morire ma senza timore,
su quella porta l'ho visto, era il nome mio.
Lascia un tuo segno d'amore sospeso nel tempo,
i tuoi costumi si perdono quando sei morto,
scegli la tua libertà per non essere schiavo o padre,
è in una porta sbarrata da secoli.