I giorni di cui stiamo raccontando
sono malvagi, pieni di presagi e rotti,
segnati da una grande confusione,
da una pulsione a vivere le notti.
Nei giorni di cui stiamo raccontando
il gioco riesce ad occupare un certo posto
alimentato dalla vita
che va riempita quindi ad ogni costo,
che va riempita dunque ad ogni costo.
Fino a quei giochi malandati e gra**i
la specie umana si era data una scadenza
nell'attitudine animale
a lavorare per riempire l'esistenza.
Ma da quei giorni organizzati a nafta
il tempo libero diventa il giustiziere
che scaraventa dall'infamia originale
la razza umana nell'angoscia delle sere.
Il tempo libero è la differenza
tra quanto serva a un animale
per riprodursi nella specie
e quel che invece resta all'uomo da pensare.
perché in quell'epoca dispersa
la scienza aveva rivelato
che il Caso ci ripose nel Creato necessità mi spinse
e di un destino superiore mi convinse.
Così nei giorni di cui stiamo raccontando
il ta**o alcoolico saliva sulle stelle
e dalle stelle fino ai numeri dei flipper
e da quei numeri tornava sulla pelle.
perché nei giorni democratici e totali
lasciando gli abiti dei ricchi intellettuali
il suicidio si perdeva fra le ma**e
almeno in quello allora si era tutti uguali
almeno in quello allora si era tutti uguali.
E abbiamo detto dunque della decadenza
della tendenza al pessimismo e al bere
sembrerà quindi naturale presupporre
che tutto il mondo fosse in piedi per cadere.
Ma da quei giorni organizzati e uguali
ci arriva un senso disperato del dovere
ogni mattina l'uomo si svegliava
per continuare a fare il solito mestiere.
Nel tempo libero facevo il musicista,
il mediatore tra l'istinto e la ragione
fra i fuochi fatui di un progetto fatiscente
e i fuochi veri che portavano in prigione.
Da tempo immemore facevo l'uomo solo
capito poco dagli amici e dalla gente,
ma come Saul sulla strada di Damasco
illuminato da uno spirito nascente.
E la novella rivelata
quel mio bellissimo Vangelo
era la folla sterminata
che si sgomenta sotto il nostro stesso cielo.
Pieno di orrori e di promesse
vivo nel branco devastato
e il Caso mi ripose nel creato,
poi la necessità mi spinse
e di un destino superiore mi convinse.