Io sperai di esser tra quelli
che camminano le vie ribelli
stelle di stelle
sudici eroi...
Quei cialtroni degli artisti
scopatori pederasti tristi
incantatori aquilonisti
egoisti...
Quelli che qualcuno cresce
al riparo dalla realtà
fuori dai guai
senza un'età... soli...
Quelli che son tutto e niente
che non vivono mai veramente
ma neanche poi
muoiono mai...
Io in che parole fuggirò
polvere e sere corse via
dentro un bicchiere
clessidra che bu*to giù...
Come un timbro dolce e agro
si staccò da quel suo corpo magro
e un fumo blu
l'accarezzò...
Stanco jazz nello sgabello
madre il suo microfono cullò
e ci soffiò
suoni d'uccello...
Nelle pieghe delle mani
sciolse il tempo con monotonia
sempre così
fu questa mia... Può il cielo
finire qui
ci pensi
sì
no...
I fiori recisi ancora
profumano
ci credi
sì
no...
Può il mare fermarsi prima
dell'orizzonte
lo vedi
sì
no... può mai una...
storia
Spinse tutto il fiato in gola
e una lunga ruvida parola
e il mondo lì... Sfuggire
se tu non vuoi
morire...
senza di noi...
Anche le stelle bruciate la**ù...
Dal palco scesero
a popolare i sogni della gente
si spense il viso
il suo sorriso
e la voce... Viaggiano per l'eternità
a illuderci negli occhi che
per sempre c'è
una luce
su chi non sa più cantare...