Credo in un dio crudel che m'ha creato
Simile a sé e che nell'ira io nomo
Dalla viltà d'un germe o d'un atòmo
Vile son nato, son scellerato, perché son uomo
E sento il fango originario in me
Sì, questa è la mia fé
Credo con fermo cuor, siccome crede
La vedovella al tempio
Che il mal ch'io penso e che da me procede
Per mio destino adempio
Credo che il giusto è un istrïon beffardo
E nel viso e nel cuor
Che tutto è in lui bugiardo
Lagrima, bacio, sguardo
Sacrificio ed onor
E credo l'uom gioco d'iniqua sorte
Dal germe della culla, al verme dell'avel
Vien dopo tanta irrisïon la morte
E poi? E poi? La morte è il nulla
E vecchia fola il ciel