Ivan è il tipo d'uomo da confidare i suoi mali solo al suono di un violino o alle rive del mare Lui che è nato tra le mura di tante, troppe altre case troppo diverso dall'unica vita che si può fare Ama stare nei sotterranei che corrono feroci tra piastrelle da disegnare e graffiti veloci
Ma tutti qui hanno qualcosa da fare tanto per non guardare mani tese, mani vuote da mangiare Ma Ivan non vuole mollare e si mette a cantare al ritmo dei treni e della sua fame un altro comincia a soffiare in una bottiglia per accompagnare le danze che sono iniziate o che stanno per iniziare