L'aria che respiro è sempre fresca
e odora di felicità
vorrei dire addio a quella brezza
se ho qualcosa che non va.
Mi avveleno di preoccupazioni
o di vane illusioni
ma se ti guardo mi consolo
e lo spettro del mio tormento
si allontana e va verso il vento
come un uccello piglia il volo,
speriamo si perda,
speriamo si perda,
nel ritornar,
speriamo si perda,
spriamo si perda,
nel ritornar.
Qui il monte di fronte a me
domina tutto quello che c'è
si dice "forse la**ù
non piove, il cielo non è mai blu"
ma dà una luce
che abbaglia tutte le nostre soglie
e porta un gran vigore che mi entra dentro
e mi trascina fin là.
Quel monte forse è la mia vita
o quella d'altri chi lo sa
certo ci vuole tanta strada
per arrivare fino là.
Il conflitto che mi porto dentro
fra l'orgoglio e il sentimento
mi fa sentire quasi solo
ma dopo qualche lieve sbandata
e qualche scivolata
come un uccello volo
e non mi perdo, nemmeno mi attardo
a ritornare
e non mi perdo, nemmeno m'attardo
a ritornare.
Mi piace il rischio che se
a cader giù può toccare a me
in un abisso sicuro
dove dietro c'è il vuoto e davanti un muro.
Dico a me stesso
di non avere avuto delle buone scarpe,
e sotto il ponte dei più semplici sogni mi addormento.
Questo monte
può finire
solo ai piedi
di chi più lo calpesterà
che ormai stanco
si riposa
sul sentiero
che tracciato ha già.
(Grazie a MonicaHendrika per questo testo)