Disse Quel giorno sul monte: "Mio Padre e' il Padrone Di tulle le cose. E' inutile che voi Vi affanniate A volere comprare Con l'oro la gioia E voler diventare I primi del mondo, Per poi far luccicar I vostri brillanti Sul volto di chi Di chi muore di fame Di chi muore di fame Di chi muore di fame. Cosa serve possedere Nche tutta la terra Anche tutta la terra, Se poi della tua vita Il padronenon sei Neanche solo di una dei capelli Che tu porti in testa, Perche' anche di quelli Un giorno dovrai Render conto a mio Padre, Che e il Padrone di tutto Di tutte le cose". Hoo!... hoo!... Hoo!... hoo!... Disse: "Voi ricchi pensate Di avere ogni cosa E vi vantate Che niente vi manca. Ma non sapete Che miserabili E meschini voi siete. Siete poveri e ciechi E piu' nudi dei vermi. Ma se alcuno di voi La mia voce udira' Perche' dietro alla porta picchio. E lui mi aprira', Entrero' per cenare, Per cenare con lui, Affinche' quand'egli bussera' Alla Casa del Padre mio, Il Padrone non scordi Di colui che mi apri E lo lasci fuori dalla Porta Perche' egli non veda Lo splendore celeste Dova mai morira' Dova mai morira' Dova mai morira' Hoo!... hoo!... Hoo!... hoo!... Hoo!... hoo!... Hoo!... hoo!... ......